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MASCHERA FUNERARIA IN ARGENTO Cina, dinastia Liao...

Secondo i Qidan, la popolazione di origine nomade che guidò un vasto impero nel nord della Cina tra il 918 e il 1125 con il nome di Liao, la conservazione dei resti umani dopo la morte era di vitale importanza, poiché consentiva al defunto di preservare il corpo anche nell'aldilà. Le spoglie venivano così rivestite di bardature in metallo che comprendevano anche una maschera per il volto, modellata secondo i caratteri fisiognomici della specifica persona. In base al rango occupato in vita, quest'ultima poteva essere realizzata in bronzo, in argento e in oro. Si trattava dunque di rituali connessi con pratiche sciamaniche proprie dei Qidan, che non caddero in disuso nonostante l'assimilazione dei precetti cinesi del Taoismo e del Buddhismo. Per una maschera di questo tipo conservata presso il Musée Guimet di Parigi, si veda C. Delacour, De bronze, d'or et d'argent. Arts somptuaries de la Chine, Parigi 2001, pp. 275-277.
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