Un satiro avanzante su una base triangolare che rappresenta una zolla erbosa. Con la mano destra regge una cornucopia a cui è avvitata una bobege porta candela a forma di pigna, mentre ai suoi piedi due piccoli tritoni suonano la trombetta al suo passaggio. È davvero originale la dinamica iconografia di questo bronzetto che si iscrive nella numerosa categoria dei candelieri a soggetto satiresco.
Le prime catalogazioni del Bode e del Planiscig attribuivano tutti i candelieri satireschi ad Andrea Briosco detto il Riccio. Con l'avanzare degli studi sono stati ricondotti alla bottega di Severo Calzetta da Ravenna.
Sono suddivisibili in due tipologie principali: quella con il satiro che avanza tenendo la candela con entrambe le mani e quella con il satiro inginocchiato che regge il candelabro con la mano destra. Sia la prima che la seconda iconografia potevano essere arricchite dalla presenza di conchiglie porta inchiostro, onde aggiungere alla funzione di candeliere anche quella di calamaio.
Le composizioni potevano naturalmente anche presentare soluzioni ibride e spunti originali suggeriti dal committente. Questo sembra essere appunto il caso del nostro candeliere, reso unico dalla inusuale presenza dei due festosi tritoncini suonatori di tromba.
I tratti somatici del satiro e il trattamento del vello, a forma vermicolare, sono tipici della a produzione di Severo da Ravenna. Così come la patina trasparente si allinea alle migliori fusioni dell’epoca
Pietro Cannata, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Sculture in Bronzo - Gangemi Editore, Roma, 2011, pp. 59-61, 63-66, 73.
Leo Planiscig,Piccoli Bronzi Italiani del Rinascimento -Fratelli Treves Editori, Milano, MCMXXX, tav. LXIV- LXIX.