Il bronzo qui proposto va considerato insieme al lotto successivo (il San Giovanni Evangelista) come parti di un insieme, forse una crocifissione o una serie di santi.
Entrambe i manufatti denotano un tipo di lavorazione da oreficeria in quanto molto ben cesellati soprattutto nei tessuti e nei capelli. Una fitta punzonatura ricopre interamente gli abiti, scoprendo una delicata decorazione a fiori sparsi.
La stessa argentata, ora in patina nero-blu, se lucidata evidenzierebbe due oggetti estremamente preziosi e appariscenti. Si potrebbe pertanto tentare una pulitura leggera.
Per confronti si veda la crocifissione del Museo Lia, La Spezia, attribuita ad Antonio Susini, che denota alcune vaghe assonanze, nei visi e nelle pose, alle nostre due statue.