Opera per lungo tempo attribuita a Francesco da Sant'Agata ma che la critica recente ha inserito nel catalogo del grande scultore francese Barthelemy Prieur attivo presso la corte di Enrico IV
Prieur rappresenta Narciso in posizione eretta con le braccia alzate a circondare il capo, adottando pertanto una soluzione iconografica alternativa a quella tradizionale del giovinetto che volge lo sguardo verso l’acqua e chiaramente ispirata ai prigioni di Michelangelo, che l'autore aveva potuto contemplare dal vero.
Si tratta di una bella fusione, dalla superficie molto lavorata e lucida, dotata di una splendida patina trasparente dai toni rossastri.
Probabilmente XVII secolo, scuola di Barthelemy Prieur.