Una rara coppia di armigeri reggiscudo che si potrebbero vedere affiancati, in marmo, a vigilare su qualche portale antico.
Tipologia di decorazione, forse puntali di alari, frequente nella produzione delle fonderie veneto-padovane fra il XVI e il XVII secolo.
Noti gli esemplari attribuiti a Tiziano Aspetti o a Gerolamo Campagna con esiti spesso monumentali. Copie simmetriche, quali Marte e Minerva o Giove e Giunone, spesso vegliavano il fuoco dall'apice di complesse piramidi in bronzo gremite di draghi e putti.
Nel nostro caso, viste le dimensioni ridotte, possiamo pensare anche a due decorazioni da inserire nelle nicchie di un mobile o un monetiere. A comprova di questa tesi, notiamo la scarsa profondità della parte posteriore, tipica dei manufatti plastici destinati a una visione prevalentemente frontale.
Charles Avery, La Spezia. Museo Civico Amedeo Lia. Sculture, bronzetti, placchette, medaglie - Silvana Editore, Cinisello Balsamo, 1988, pp.118-123.
Mark Gregory d'Apuzzo, La Collezione dei Bronzi del Museo Civico Medievale di Bologna - Libro Co, Casciano Val di Pesa, pp.216-220.