Il soggetto di questo incantevole bronzetto riprende il motivo archeologico dell’Afrodite Anadiomene, vale a dire la Venere nascente dal mare colta nell'atto di strizzarsi i capelli.
Parliamo di un’iconografia amata dagli artisti di ogni epoca. Se ne conoscono molti esemplari archeologici eseguiti nei più disparati materiali. Nei bronzetti archeologici la Venere Anadiomene è per lo più associata a Cupido, secondo il modello compositivo adottato dall’anonimo autore del nostro pezzo. È una Venere Anadiomene anche la celebre Fiorenza di Giambologna, bellissima scultura bronzea commissionata come coronamento della fontana del Labirinto, oggi collocata nella villa medicea della Petraia.
Il nostro bronzetto ha una patina molto scura con tracce di doratura. Ispirandosi chiaramente a motivi archeologici e rinascimentali, potrebbe essere stato realizzato fra il XVII ed il XVIII secolo.
Confronti:
Come riferimento valga per tutti la nota Venere Anadiomene di Adriano Fiorentino (attivo a Firenze nel XIV secolo) del Philadelphia Museum of Art