Questo dipinto riprende un soggetto di genere particolarmente caro ai seguaci di Caravaggio in un inconsueto formato ridotto e adottando un altrettanto inusuale supporto su tavola. I riferimenti figurativi più agevolmente riscontrabili sono costituiti dal romano Angelo Caroselli e dal suo allievo il lucchese Pietro Paolini, entrambi posizionati in modo assai libero e decentrato rispetto alle correnti più ortodosse del caravaggismo internazionale.