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Giovanni Lanfranco
(Parma, 1582 - Roma, 1647)
Cerchia di

Il corpo di Abele morto

Olio su tela
74x84 cm.
La scena fissa un momento privo di azione, e perciò assai raramente rappresentato in pittura, nella drammatica vicenda dell'uccisione di Abele da parte del fratello Caino (Genesi, 4, 1-15). L'artista qui si concentra esclusivamente sull'esibizione del corpo nudo senza vita di Abele riverso sul terreno, mentre solitamente viene prescelto il momento dell'omicidio, quando Caino leva il suo braccio contro il fratello con una mascella d'asino, oppure, in subordine, il compianto dei progenitori al ritrovamento del cadavere del figlio: ed è proprio la mascella animale in primo a consentirci di individuare con sicurezza il soggetto della tela. Il dipinto parla una lingua pittorica in cui convergono stimoli bolognesi post-carracceschi (in particolare legati a Ludovico) ed elementi romani, ad un'altezza cronologica fra il terzo e il quarto decennio del Seicento. Da sottolineare qui tanto il sapiente scorcio del corpo di Abele, con i suoi insistiti contrasti chiaroscurali, quanto il virtuosismo nella resa anatomica, col leggero rigonfiamento del ventre. Assai raffinata, infine, la scelta di limitare il segno della violenza subita al leggero rivolo di sangue che dalla tempia scorre lungo la guancia e il collo per arrestarsi all'incavo della clavicola.
Provenienza:
Collezione Maurizio Marini, Roma
€ 6.000,00 / 8.000,00
Stima
€ 4.600,00
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