Il dipinto è accompagnato da un'expertise del Prof. Sandro Bellesi.
La presenza dell'agnello e del rametto di palma nella mano destra della giovane consentono di identificare senza esitazioni la figura protagonista di questo bel dipinto con sant'Agnese, vergine e martire cristiana vissuta a Roma al tempo del persecuzioni di Diocleziano. La fisionomia della fanciulla, lo stile pittorico, I'effetto prezioso e smaltato delle tinte, consentono di ricondurre l'opera con certezza al catalogo di Simone Pignoni, personalità tra le più carismatiche della pittura fiorentina di secondo Seicento. Allievo dapprima del Passignano e poi di Francesco Furini, da quest'ultimo Pignoni assimilò una spiccata propensione per la raffigurazioni di figure femminili in pose languide e suadenti che ne fecero, insieme al suo maestro, Cecco Bravo e Felice Ficherelli, il protagonista della corrente più sensuale della pittura fiorentina. Il nostro dipinto inedito trova adeguati termini di comparazione con varie opere eseguite dall'artista, dedicate, per lo più, a leggiadre figure di sante martiri, dai lineamenti perfetti e intrise di sottile languore: basti pensare a dipinti come la Sant'Orsola della collezione Luzzetti a Firenze o la Comunione di Santa Lucia della raccolta Cei pure a Firenze.