Natura morta di uva, fichi, pesche e melograni in un paesaggio
Olio su tela
cm. 66x84. Con cornice
Allievo prediletto di Andrea Belvedere sino alla partenza di quest'ultimo per la Spagna nel 1794, Tommaso Realfonso (o Realfonzo) svolse un ruolo particolare, e per certi verso anomalo, rispetto agli svolgimenti della natura morta napoletana del Settecento. La sua pittura, infatti, costituisce una sorta di trait d'union fra la stile che si era affermato coi grandi maestri barocchi attivi nel Seicento, in particolare Giovan Battista Ruoppolo, e le nuove tendenze più leggiadre e ornamentali che prendono piede proprio a partire dalla strada segnata da Belvedere. Questo sgargiante natura morta di frutta en plein air, col felice brano di paesaggio che si apre alla sua destra, testimonia pienamente l'influsso di Ruoppolo, con la sua sontuosa composizione, l'ariosa spaziosità prospettica, il virtuosismo esibito nella resa degli effetti di luce e la teatralità dei vigorosi contrasti chiaroscurali. Particolarmente stringente appare il confronto con le due superbe Nature morte con frutta del Museo Duca di Martina di Napoli, siglate "T.R.", soprattutto nei grappoli d'uva e nelle foglie di vite, di fattura del tutto analoga a quelli del nostro esemplare.