Scuola napoletana, fine XVII - primo quarto del XVIII secolo
Maria Maddalena penitente
Olio su tela
cm. 113x94. Con cornice
Questa Maddalena penitente estaticamente rapita è l'esito di una congiuntura in cui la dominante matrice napoletana si arricchisce di elementi romani ed emiliani sotto l’egida dell’influsso primario della pittura di Luca Giordano. Da Giordano derivano, in effetti, la cromia brillante, il calore degli impasti, la volumetria plastica della figura, la vivacità del paesaggio. La tela ci porta dentro una congiuntura della pittura napoletano non ancora del tutto chiarita, tra fine Seicento e prima metà del Settecento, quando all’ombra dei due grandi Giordano e Solimena si muovevano egregi artisti che, pur guardando attentamente a quei titani, ricercavano modi più personali che meglio potessero farne emergere i talenti: in riferimento al nostro dipinto, si pensi per esempio a Nicola Malinconico, ma ancor più a Domenico Antonio Vaccaro nella sua fase giovanile (Visione di san Guglielmo d’Aquitania, Napoli, Museo di Capodimonte).