In questa elegante coppia di dipinti ovali a figura singola si individua agevolmente il profondo influsso del classicismo di Guido Reni, conosciuto e studiato di prima mano. L'atelier reniano fu, del resto, una fucina impressionante di talenti fra i più luminosi della pittura italiana del Seicento, se pensiamo che da essa scaturirono Cantarini e Cagnacci, ma anche Desubleo, Cittadini, Gessi, Torri e i Sirani: e proprio a Sirani senior si propone di avvicinare le nostre due tele. Ne sono indizi rilevanti il tratto grafico fluido e sicuro, la vaghezza aggraziata e malinconica delle espressioni e la raffinata paletta cromatica, giocata su poche gamme dal marrone al grigio, su cui risalta il chiarore degli incarnati dei busti e dei volti. Confronti interessanti possono essere suggeriti, tra gli altri, con opere di Giovanni Andrea Sirani quali la Sibilla del Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Bacco e Arianna nelle due versioni nella Galleria Corsi di Firenze e in collezione privata, e l'Apollo proposto nella vendita Pandolfini del 26 novembre 2019 (l. 5).