La figura del santo, in argento sbalzato e cesellato, è raffigurato a mezzo busto con il caratteristico bastone e con la mano destra sul petto.
Punzonata con il marchio in uso alla corporazione degli orefici di Napoli per l'argento al titolo di 833/1000 in uso dal 1832 al 1835, saggiatore Paolo De Blasio e con il marchio dell’argentiere Francesco Saverio Rossi; il bollo del maestro è stato precedentemente rilevato su una coppia di giare che si conservano nella sacrestia della Basilica di San Nicola di Bari ed è noto che mel 1835 esegui la statua di S. Luigi Gonzaga per la cappella del tesoro di S. Gennaro.
San Francesco di Paola, eremita calabrese e grande Taumaturgo della storia Cristiana, viene spesso raffigurato con uno scudo gentilizio sul quale si legge la scritta “Charitas”, ed anche in questo caso sul fronte del basamento è collocato uno scudo ovale la medesima iscrizione.
Secondo la tradizione, mentre il Santo si trova assorto in contemplazione, gli comparve davanti l’Arcangelo Michele, con uno scudo nelle mani che sembrava un sole spendente e al centro di esso la scritta a caratteri d’oro con una sola parola: CHARITAS. L’Angelo gli porse lo scudo e gli raccomandò di farne lo stemma del proprio ordine: “Francisce, haec erunt insignia tui Ordinis”. Francesco, per dare l’esempio, non comanda cosa se non per carità; non fa miracolo in cui non risuoni il nome di carità; non pratica virtù, che non l’accompagni con la carità.
Poggiante su un basamento di forma quadrata sbalzato e cesellato a motivi floreali.
Stato di conservazione: **** buono.