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Questa famosissima scultura di Antonio Canova fu realizzata in due versioni. Nel 1787 fu iniziato il primo modello commissionato dal colonnello John Campbel, ma non fu mai consegnato. Attraverso un mediatore fu venduto a Gioacchino Murat, futuro re di Napoli, ed attualmente appartiene alla collezione del Louvre.
L'altra versione, ora nel Museo dell' Ermitage, fu commissionata dal principe Nicolaj Jusupov insieme a quella dell'Amore alato ed entrambe furono consegnate a San Pietroburgo nel 1802.
Questa seconda versione presenta varianti importanti, volute dallo stesso committente, e riguardano soprattutto le gambe di Psiche che risultano coperte da un leggero drappo, mentre nella versione del Louvre sono scoperte. Anche la base rocciosa su cui gravano le due figure è notevolmente diversa.
Sembra che Canova prediligesse questa seconda versione da cui furono tratte copie come quelle realizzate da Adamo Tadolini.
La bella versione qui proposta sembra ispirarsi più alla copia dell'Hermitage che a quella del Louvre, infatti le gambe di Psiche risultano coperte da un velo ed anche la zolla erbosa è pressoché identica.
Il Professore Sandro Bellesi, specialista in scultura soprattutto toscana, ha ritenuto di pubblicare questa replica del soggetto in un suo studio intitolato il "Culto Del Bello" (vedi bibliografia qui sotto).
Bellesi ritiene l'opera mano di uno scultore neoclassico fiorentino e, per le varianti dall'originale, copia non pedissequa. La presenza della foglia sul pube di Amore, le ali staccate ed alcune diversità nella zolla e nei panneggi ne sono testimonianza.
Opera di notevoli dimensioni, anche se minori dell'originale, questa scultura rappresenta una testimonianza rara del gusto canoviano agli esordi del XIX secolo. La pubblicazione ne certifica l'importanza e l'appartenenza ai primi anni del XIX secolo, momento di produzione dell'originale.
Bibliografia:Sandro Bellesi, IL Culto Del Bello. Antonio Canova, Giovanni degli Alessandri e l' Accademia di belle arti
Di Firenze, Polistampa, Firenze, 2022, p.61.
Sergej Androsov, Museo Statale Ermitage, La Scultura Italiana dal XVII al XVIII secolo, Da Bernini a Canova, Skira, Milano, 2017, pp.212-13, 316-17.