Questo rarissimo busto è tratto da una scultura a corpo intero ora in Collezione Hill, che quando presentata alla Sotheby's, nei primi decenni del secolo scorso fu subito attribuita ad un allievo nordico del Giambologna. Inizialmente fu Susanna Zanuso a collegarlo al ninfeo della pioggia in Villa Litta a Lainate, Milano. Si trattava di un dispersione avvenuta nei primi anni del 900. Il Bacco era collocato su un'alta colonna e schizzava acqua da vari fori sui visitatori, scherzi tipici dei giardini rinascimentali italiani. Prima attribuzione fu al Pelliccioni, scultore lombardo operante nella fabbrica del Duomo.
Il bronzo di cui sopra è passato in asta internazionale ed entrato in Collezione Hill, fu attribuito da Claudia Kryza Gersch ad Adriaen de Vries, uno dei maggiori allievi del Giambologna.
L'interesse del busto qui presentato risiede nel fatto che non esistono copie antiche del soggetto, il cui originale era posizionato su una alta colonna sin dal XVII secolo. Inoltre, presenta alcune diversità dal modello, quindi non è un calco, ma opera originale.
In allegato esami scientifici della lega metallica. Probabilmente fusione ante XIX secolo.
Bibliografia: Patricia Wengraf, AA.VV., Renaissance & Baroque Bronzes from the Hill Collection, Paul Holberton Publishing, London, 2014, pagg.248-261.