L'imponente scultura qui proposta rappresenta un soggetto molto diffuso soprattutto nel nord Europa (in particolare in ambito valtellinese) e correlato ad una antica devozione popolare legata al duro lavoro della terra.
La Madonna è raffigurata come regina, assisa in trono, in realtà uno scanno geometrico con semplici, ma eleganti, decorazioni di gusto rinascimentale.
Il bambino viene trattenuto stante, ignudo, sulle ginocchia della madre mentre guarda in basso verso i fedeli, tenendo in pugno un grappolo d'uva.
I panneggi sono risolti in modo classico e i volti caratterizzati da ampie fronti e atteggiamento regale.
Nella parte posteriore la scultura risulta scavata, espediente che permetteva al legno di "muoversi" con le variazioni di temperatura.
Infine si può supporre che in origine appartenesse ad una Ancona e che fosse policroma.
Esistono alcune sculture di analogo soggetto sopravvissute alle varie dispersioni, per esempio quella dispersa dall'oratorio di San Rocco al Ponte a Sondalo.