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Johann Wilhelm Baur
(Strasburgo, 1607 - Vienna, 1642)

Scena galante nel giardino di una villa romana

Olio su tela
cm. 52x62. Con cornice
Dopo la prima formazione nella nativa Strasburgo presso la bottega di Friedrich Brentel, Johann Wilhelm Baur si trasferì in Italia nel 1631, dapprima a Napoli e poi a Roma, dove secondo Sandrart soggiornò dal 1634 al 1637. A Roma Baur elaborò il suo raffinato stile di paesaggista e vedutista con una complessa e ben studiata combinazione di elementi derivati fedelmente da un luogo rappresentato ed elementi di fantasia, che in qualche caso assumono importanza pari quando non addirittura superiore a quelli realistici. Negli anni romani Baur fu particolarmente attratto dalle ville suburbane dell’aristocrazia capitolina, soprattutto Villa Borghese, con la loro peculiare armonia di sontuose architetture, eleganti giardini, fontane e sculture. Nel mirabile dipinto che qui si presenta Baur libera felicemente la sua fantasia combinatoria. A prima vista a scena si direbbe ambientata, sia pur con qualche licenza, a Villa Doria Pamphilj, col Casino del Bel Respiro di Algardi sullo sfondo e in primo piano l’elegante rampa ad esso retrostante, dominata dalla grande scultura muliebre. Tale ipotesi è stata però revocata in dubbio da Carla Benocci giacché negli anni in cui le fonti attestano Baur a Roma, 1633-1637, non era stato ancora avviato il rinnovamento dell’antica proprietà pamphiliana sulla via Aurelia. È opportuno nondimeno rilevare che la scultura della figura femminile con ghirlanda è tuttora presente nella Villa. Il tema del casino con ponte e terrazze, introdotto da una scalinata laterale con arredi scultorei, fu in ogni modo particolarmente caro all’artista e si può rinvenire in varie altre sue opere. Come sintetizza felicemente Carla Benocci: “Baur rappresenta un importante anello di congiunzione tra la raffigurazione di giardini formali (…) e l’immagine dei successivi giardini paesistici, che l’artista interpreta osservando particolari scorci di ville dell’area romana, raffigurati in composizioni ricche di pathos, talvolta con qualche aggiunta fantastica”.
Provenienza:
Collezione privata, Umbria.
Bibliografia:
C. Benocci, Johann Wilhelm Baur "La Fontana dell’Ovato o della Sibilla Tiburtina a Tivoli", Villa d’Este, in "Quaderni del barocco" n. 30, 2016, pp. 13-14, fig. 18.
17/10/2024 12:41:22
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