Formato in-8°, mm. 150x105, pp. (30), 245, (3). Mancante della carta *3 (la prima dell'indice). Rilegatura coeva in piena pergamena con titoli manoscritti al dorso (sbiaditi). Segno di alone a prendere parte del testo. Rare sottolineature in china antica.
Cinquecentina impressa in Venezia il 1556 per Gabriele Giolito de Ferrari, con traduzione in italiano di Simone Della Barba (XVI sec.). Opera retorica di Cicerone composta nel luglio del 44 a.C. indirizzata all'amico giurista Gaio Trebazio Testa, che aveva chiesto a Cicerone di enunciare e semplificare il contenuto dei Topica di Aristotele, e tratta della topiké, ovvero l'arte di trovare gli argomenti durante la fase dell'inventio. I "luoghi" (topoi o loci communes) cui il termine topica fa riferimento, sono, secondo Aristotele, le sedi da cui si traggono gli argomenti, cioè i luoghi comuni che possono essere adoperati nella preparazione di un'orazione, ma anche nella stesura di un'opera filosofica o poetica.