Madonna in adorazione del Bambino con santo, angelo e committente
Tempera e oro su tavola centinata
cm. 66x47x2; cm. 58x38,5. Con cornice
Il dipinto è accompagnato da un'expertise del prof. Giuliano Briganti (datata 18 maggio 1971).
Figlio e allievo di Bicci di Lorenzo, Neri di Bicci è un esponente emblematico della fase della pittura fiorentina che si sviluppa nei decenni centrali del Quattrocento, ponendosi a cavallo tra gli ultimi fuochi tardo-gotici (di cui rimarrà sempre traccia evidente nei suoi colori sgargianti, nell'attenzione ornamentale, nella preziosità dei tessuti e nell'indifferenza alle regole matematiche della prospettiva) e un prudente ma inevitabile aggiornamento alla cultura figurativa più propriamente rinascimentale, mediata da Beato Angelico, Benozzo Gozzoli e Filippo Lippi. Ritroviamo questa combinazione di caratteri stilistici anche nel notevole dipinto di destinazione devozionale che qui si presenta, giudicato "opera tipica di Neri di Bicci" da Giuliano Briganti: attribuzione che ancora oggi appare puntuale e condivisibile, se si considerino le strette relazioni formali che uniscono la nostra Vergine in preghiera di fronte a Gesù Bambino all'Annunciazione con Dio Padre, Profeti e santi della Galleria dell'Accademia di Firenze, all'Annunciazione della chiesa di S. Lucia al Borghetto di Tavernelle Val di Pesa, o ancora alla Madonna con Bambino e santi del Museo di San Miniato (PI).