Il dipinto fu attribuito a Francesco Fernandi detto l'Imperiali dal Prof. Giancarlo Sestieri (comunicazione alla proprietà). Questa tela monumentale rappresenta il soggetto, assai frequente nella pittura del Sei e Settecento, tratto dal Libro VI dell'Iliade in cui si narra l'addio di Ettore, comandante dell'esercito troiano, dalla moglie Andromaca e dal figlioletto Astianatte, in braccio alla nutrice, prima di partire per la battaglia contro i greci nella quale avrebbe perso la vita per mano di Achille. Riconosciamo qui i migliori tratti distintivi della pittura di Francesco Fernardi detto l'Imperiali, a partire dalla sua devozione nei confronti di Nicolas Poussin e Pietro da Cortona. La composizione presenta un mirabile equilibrio classicista che si richiama al modello supremo della Peste di Azoth di Poussin, oggi al Louvre, e le figure occupano lo spazio pittorico con una ponderata e composta teatralità che sembra idealmente preludere alla sensibilità neoclassica. Evidente la connessione dell'opera qui in oggetto con altre importanti opere dell'Imperiali, quali la tela dello stesso soggetto e il suo pendant raffigurante Veturia e Volumnia davanti a Coriolano entrambi provenienti dalla collezione Lemme e oggi conservate in Palazzo Chigi ad Ariccia, o Rebecca e Eliezer al pozzo, passato in asta da Christie's Londra il 24 ottobre 1986 (l. 118).
Provenienza: The Rev. W.T. Saward, Holme Pierpont Rectory, Nottingham, 1926; asta Christie's London, 24 giugno 1932, lot 96; asta Christie's London, 30 Ottobre 1998, lotto 80; Collezione privata, Roma.