Il tema dei cherubini, chiaramente destinato ad una devozione privata, fu molto caro allo Spadarino e ai suoi committenti. Esso venne ripetutamente replicato dall'artista a seguito del successo ottenuto dal prototipo, da identificare con ogni probabilità nell'esemplare conservato nella Galleria Spada a Roma. Come testimonia l'inventario dei beni dello Spadarino, nel suo studio si conservavano due tele con questo soggetto. Nell’opera qui in oggetto le due teste di cherubini con le ali emergono da un fondo scuro e i loro volti sono resi con un modellato plastico che definisce con sicurezza i volumi grazie a un accentuato contrasto chiaroscurale.