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Casolla Giovanni ©  
(Napoli, 1777)

Vassoio italiano in argento, Napoli, 1832-1836 circa

Altezza x larghezza x profondità: 7 x 29 x 24 cm. Peso: 1480 gr.
di forma rettangolare, poggiante su 4 piedini a forma di zampe leonine, bordi lavorati con bastoni intrecciati con terminali a pigna fermati centralmente da festoni.

Argento 8000/1000, punzonata con il marchio in uso alla corporazione degli orefici di Napoli per l'argento al titolo di 833/1000 in uso dal 1832 al 1872, argentiere Casolla Giovanni.
Bibliografia:
Rif. Elio e Corrado Catello, Argenti napoletani dal XVI al XIX secolo, 1973, p. 108-116, p. 129

Treccani enciclopedia alla voce CASOLLA, Giovanni: : "Nacque a Napoli il 19 settembre del 1777 da Francesco, argentiere, e da Angela D'Amore. Il 18 marzo 1818, su proposta del Conservatorio degli orefici, egli venne assunto presso il "burò di garanzia", che era stato creato agli inizi dell'Ottocento su modello francese, con l'incarico di provvedere a un servizio di bollatura unico per tutto il Regno di Napoli, a garanzia degli argenti ivi prodotti. Nel maggio del 1821 sposò la figlia dell'argentieie Luigi Mazzola e nello stesso anno presentò un piano per una più modema organizzazione delle officine di garanzia. Dieci anni più tardi, nel 1831, Fortunato Tuccio, funzionario della Zecca regia, segnalò il C. fra i migliori argentieri della città.
Fra i numerosi oggetti di uso profano conservati in raccolte private, merita di essere ricordato un grandioso centro da tavola, che il C. eseguì fra il 1823 e il 1832, lungo in 3,50. Consta di tre parti che possono essere diversamente combinate così da ottenere, utilizzando le sole estremità, un oggetto di dimensioni ridotte. Lavorato secondo le tecniche tradizionali, costituisce uno splendido esempio di argenteria monumentale neoclassica (cfr. Catello, pp. 336 s.).
Tra il 1834 e il 1836 eseguì il paliotto per l'altare maggiore del duomo di Salerno. Il paliotto, del peso di 145 libbre, e diviso in cinque riquadri da eleganti colonnine: su quello centrale, più grande, è raffigurata l'Ultima Cena, ai lati la Vergine Assunta e S. Matteo titolare del duomo. Alle due estremità. gli stemmi dei vescovi committenti, Arcangelo Lupoli e Marino Paglia".
23/01/2025 20:12:02
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