Corpus Christi posto su una croce lignea tubolare liscia; nella parte superiore il cartiglio con il Titulus Crucis I.N.R.I. (Iesus Nazarenus Rex Iudeorum, che si traduce letteralmente in “Gesù nazareno, re dei giudei”). La figura del Salvatore con le braccia distese orizzontalmente; la testa presenta la corona di spine ed è ripiegata verso la spalla destra, rivolta verso il basso. Le gambe del Crocifisso sono posizionate in modo parallelo e leggermente flesse verso la parte sinistra della figura, i piedi sono leggermente sovrapposti e inchiodati congiuntamente e le parti intime sono coperte da un perizoma corto con drappo laterale. Nella parte inferiore il simbolo del teschio con le tibie incrociate.
Punzonato con i marchi camerali in uso a Roma dopo il 1815 per l'argento al titolo al titolo di 10 once e 16 denari (889/1000) e con il marchio dell'argentiere Giuseppe Pocaterra (1869-1872).
Bibliografia: Costantino Bulgari, Argentieri, Gemmari e Orafi d'Italia, Roma parte prima, pag. 291 nr 858