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Simon Troger
(1683 - München, 1768)
Attribuito a

Coppia di mendicanti in legno e avorio, Germania, XVIII secolo

in legno di tiglio e avorio di elefante (Elephas maximus Linnaeus, 1758 o Loxodonta africana Blumenbach, 1797), scolpite a tutto tondo a raffigurare figure di mendicanti.
Le figure, scolpite con maestria, mostrano due personaggi vestiti con abiti strappati, segno evidente delle difficoltà economiche e della condizione di povertà dei soggetti rappresentati. Gli intagli in avorio sottolineano i dettagli anatomici e le espressioni facciali, esprimendo un forte pathos che rende questi pezzi particolarmente realistici e toccanti.
La figura maschili e quella femminile, rappresentata con un bambino al grembo, sono scolpite con una notevole attenzione al dettaglio, come si evince dalle pose, dalle mani e dagli abiti logori, che trasmettono il senso di sofferenza e disagio sociale che queste figure incarnano. Il contrasto tra il legno scuro e l’avorio chiaro crea una composizione visiva suggestiva, enfatizzando le aree scoperte della pelle attraverso un raffinato gioco di chiaroscuro.

Nel contesto del XVIII secolo, rappresentazioni di mendicanti o figure di basso ceto sociale avevano anche un significato morale ed educativo, richiamando alla mente temi religiosi di carità e compassione. Queste sculture, quindi, potrebbero aver avuto non solo un valore estetico, ma anche un intento didattico o simbolico, invitando l'osservatore a riflettere sulla fragilità della condizione umana.
Le due sculture sono caratteristiche della produzione dello scultore tirolese Simon Troger (1683-1768) o del suo ambito.
Troger, originario del Tirolo, dopo un periodo di apprendistato nel capoluogo della sua regione Innsbruck aprì una fiorente bottega a Monaco di Baviera attorno al 1726 cui si rivolsero diversi regnanti, affascinati dalla rara abilità del maestro tirolese nello scolpire un materiale difficile e pregiato come l'avorio, combinandolo con la virtuosistica lavorazione del legno. Le sue opere sono elaborate per evocare figure realistiche e fortemente espressive, rappresentative di un'epoca in cui l’arte cercava di cogliere e trasmettere le realtà
Sotto la protezione dell'Elettore del Palatinato Massimiliano III Giuseppe di Baviera (1727-1777), divenne uno degli scultori d'avorio più rinomati dell'epoca ricevendo commesse da molte corti europee. Produsse numerose opere anche monumentali, come il celeberrimo gruppo conservato a Palazzo Madama di Torino composto dal Sacrificio di Isacco e il giudizio di Re Salomone alti oltre due metri, a soggetto biblico, mitologico e carattere popolare, raffiguranti scene e personaggi tra cui mendicanti e suonatori di strada. Suoi lavori sono custoditi in prestigiose collezioni private e pubbliche come i Musei dell'Hermitage, Dresda, Vienna e Monaco di Baviera solo per citarne alcuni a conferma dell'importanza artistica della sua produzione.

Altezza x larghezza x profondità: 24,5 x 9 x 9 cm. Peso: 255 gr.
Altezza x larghezza x profondità: 25 x 9 x 8,5 cm. Peso: 300 gr.
Questo lotto, accompagnato da certificato CITES e da perizia tecnica rilasciata dal Ce.S.Ar. Centro Studi Archeometrici, è disponibile per la vendita solo con spedizioni all’interno della Comunità Europea.
Bibliografia:
Rif. Eugen von Philippowich: Elfenbein. Braunschweig, 1961.
23/01/2025 10:47:52
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