Dalle monete di Augusto arriva lo spunto per una riflessione sul costume, tipicamente romano, di interrogare gli astrologi con frequenza spesso ossessiva. Nella Roma dei Cesari, l’idea che il destino di ogni uomo fosse scritto negli astri era profondamente radicata e la tentazione di pianificare la propria condotta sulla base del responso delle stelle accomunava il più umile dei plebei al più nobile dei patrizi. Non diversamente dai loro sudditi, anche gli imperatori cercavano risposte nel cielo, non solo scegliendosi astrologi di fiducia, ma studiando con passione i testi dei grandi teorici della materia, tutti rigorosamente greci.
La storia del rapporto tra gli uomini che decisero il destino di Roma e le stelle è un’inesauribile fonte di sorprese. All’astrologia Giulio Cesare aveva addirittura dedicato uno dei suoi finissimi trattati, il De Astris; Tiberio aveva frequentato la più prestigiosa scuola di astrologia del suo tempo, quella fondata a Rodi da Posidonio; Nerone nominò prefetto d’Egitto il suo astrologo di fiducia, Claudio Balbillo; Adriano era astrologo lui stesso, a quanto pare così bravo da arrivare a calcolare con matematica precisione la data della sua morte.
E il primo imperatore di Roma? Le monete di Augusto con coni di carattere scopertamente zodiacale dimostrano che anche per lui la questione dell’influenza delle stelle sulla vita dei mortali era di primario rilievo. Ce ne parla Fiorenzo Catalli in una delle sue pillole di numismatica.
![]() Augusto (27 a.C. – 14 d.C.), Denario, Spagna: Colonia Patricia (?), c. 18-16 a.C. |
Nelle monete di Augusto il segreto del suo segno zodiacale
di: Fiorenzo Catalli
Convinto come tutti i Romani che gli astri fossero depositari del destino umano, C. Ottavio – adottato da Giulio Cesare con il nome ufficiale di C. Iulius Caesar Octavianus e il 16 gennaio del 27 a.C. nominato imperatore con il titolo di Augustus – volle dedicare alcune monete al suo segno zodiacale.
![]() Augusto (27 a.C. – 14 d.C.), Denario, Spagna: Colonia Patricia (?), c. 18-16 a.C. |
Secondo la testimonianza di Svetonio (Augustus, 94), il primo imperatore di Roma nacque il 23 settembre del 63 a.C., vale a dire in quello che il nuovo calendario giuliano indicava come giorno iniziale del segno della libra.
Eppure sul rovescio della monete di Augusto di carattere zodiacale non compare il simbolo della bilancia ma quello del capricorno. Ciò è dovuto al fatto che nel sistema astrologico greco-romano ancor più importante del segno legato alla data di nascita era considerato quello della data del concepimento. Alla luce di questa informazione i conti tornano: nato alla fine di settembre, Augusto era stato concepito alla fine di dicembre e, dunque, era indiscutibilmente un capricorno!