Il dipinto reca al retro, sul telaio, etichetta che documenta la sua presenza (come Madonna con Bambino e San Giovannino) nella mostra Fontainebleau e la Maniera italiana, a cura di F. Bologna e R. Causa, Napoli, 26 luglio-12 ottobre 1952, che attesta già all'epoca la presenza dell'opera nella collezione di Luigi Moretti.
Autorevolmente riferito a Cornelis van Haarlem da Giuliano Briganti, il dipinto può essere ricondotto all'attività giovanile del pittore, tra il nono e il principio dell'ultimo decennio del XVI secolo, successivamente al suo definitivo rientro nella città natale dopo un periodo di apprendistato tra Rouen e Anversa. Il dipinto mostra una cultura figurativa complessa e raffinata, che include modelli italiani (in primis Parmigianino) e internazionali (l'Ecole de Fontainebleau, i pittori Rudolfini), e rientra nei codici di stile che saranno tipici del cosiddetto Manierismo di Haarlem. La nostra Allegoria dell'Estate, con la sua mirabile natura morta di prodotti di stagione in primo piano e la sua bellissima sequenza di teste (fra cui spicca il Bacco di profilo), trova significativi riscontri all'interno della produzione del pittore in opere quali la Carità del Musée des Beaux-Arts di Valenciennes, il Battesimo di cristo del Musée de la Chartreuse di Douai, e la Madonna con Bambino in collezione privata (vedi Nissen, pp. 26, 63, 64).
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO:
J. Nissen, Cornelis van Haarlem 1562-1638, Haarlem 2013.