Questo bel ritratto di inconfondibile marca veneziana può essere ricondotto alla mano di Jacopo Amigoni per la morbidezza dello sfumato, la leggerezza rococò della pennellata, la calibrata vaghezza dell’espressione. L’effigiato è raffigurato in vesti da camera con studiata trasandatezza “d’artista”, durante lo studio dello spartito che tiene nella mano sinistra. Il dipinto lo immortala come interrotto nella sua attività dall’inattesa intrusione del pittore e riesce brillantemente a comunicare, quasi fotograficamente, l’impressione del momento sospeso, conferendo vivida immediatezza al personaggio. Ritroviamo nella nostra tela la freschezza, la delicatezza e l'eleganza del Ritratto di giovinetta con cagnolino in collezione privata inglese (Scarpa Sonino, pp. 118-119, n. 26), dell’Infanta Maria Antonia Fernanda, Madrid, Museo del Prado (Id. pp. 156-157, n.44), o del Ritratto di Carlo Broschi detto Farinelli, Stuttgart, Staatsgalerie (Id., pp. 158-159, n. 45).