In questo ritratto si riconosce inconfondibilmente l’effige del duca Ercole I d’Este così come viene fissata in modo imperituro da un celebre dipinto oggi conservato nella Galleria Estense di Modena. Oggetto di un complesso dibattito filologico, il dipinto estense è per lo più ritenuto una replica di mano di Dosso Dossi di un perduto ritratto di Ercole I (1471-1505) che sua figlia Isabella d’Este aveva commissionato nel 1494 a Ercole de’ Roberti e che era rimasto incompiuto alla morte del pittore. La stessa Isabella richiese a Dosso un ritratto post-mortem del padre sulla base di quello lasciato incompiuto da Ercole de’ Roberti: dipinto per il quale risulta un pagamento a Dosso nel 1524 e che spesso, ma non unanimemente, gli studiosi identificano in quello oggi a Modena. La nostra tela ne costituisce una copia antica di alta qualità, forse eseguita all’interno della bottega di Dosso, leggermente ridotta nel taglio compositivo a mezzo busto, che esclude l’avambraccio posato orizzontalmente su un ripiano presente nella versione della Galleria Estense.