Il dipinto è stato al centro di un interessante dibattito attributivo che ha coinvolto due grandi artisti francesi: Charles-Joseph Natoire e Nicolas de Largillière. L’opera è stata esposta recentemente alla Galleria Biffi di Piacenza con l'attribuzione a Natoire, che fu amico personale di Panini, d'accordo con l'opinione di Ferdinando Arisi, che aveva identificato il soggetto con il celebre pittore piacentino. Tuttavia una versione pressoché identica del nostro dipinto è conservata alla Galleria degli Uffizi, dov'è da sempre riferita a Nicolas de Largillière al pari di un'altra redazione del ritratto, in tutto simile alle altre e di altissima qualità, conservata alla National Gallery di Londra. La scheda del catalogo generale degli Uffizi ripercorre la storia attributiva del dipinto a partire dall'acquisizione da parte del Granduca nel 1779, quando fu identificato come Ritratto del poeta Jean-Baptiste Rousseau. Sebbene l'attribuzione a Largilliére sia stata a volte messa in discussione, il dipinto presenta caratteristiche stilistiche perfettamente compatibili con lo stile sontuoso e raffinato del pittore francese, e talora è stato indicato come suo possibile autoritratto.
Exhibitions: Giovanni Paolo Panini, un dossier piacentino. La sua formazione fra Piacenza e Roma, edited by M. Horak e F. Obertelli, Piacenza, Galleria Biffi Arte, 20 dicembre 2022-19 marzo 2023.
Literature: F. Obertelli, Giovanni Paolo Panini, un dossier piacentino. La sua formazione fra Piacenza e Roma, Piacenza 2022, pp. 90-91; M. Horak, F. Obertelli, "Una nota a margine della mostra su Panini in ricordo di Ferdinando Arisi", in "Bollettino Storico Piacentino", 2023, pp. 123-129.