Il dipinto è accompagnato da un'expertise della dott.ssa Rita Randolfi.
Caterina di Braganza, figlia di Giovanni IV del Portogallo, nacque il 25 novembre 1638. Sposò Carlo II d'Inghilterra nel 1662, diventando regina di Inghilterra, Scozia e Irlanda. Il matrimonio, voluto per consolidare l'alleanza anglo-portoghese, fu segnato dall’impopolarità di Caterina a causa della sua fede cattolica in un paese protestante. La sua vita a corte fu difficile, soprattutto a causa dei numerosi tradimenti del marito e del suo rifiuto di accettare l’amante di Carlo, Barbara Villiers Palmer, come Lady of Bedchamber. Questo rifiuto portò all’espulsione dei membri portoghesi dalla corte e all'isolamento di Caterina. Nonostante l’impossibilità di dare un erede a Carlo, il re la difese dalle accuse durante il complotto papista del 1678. Dopo la morte di Carlo, Caterina nel 1692 tornò in Portogallo, dove visse fino alla sua morte il 31 dicembre 1705. Durante il lungo soggiorno in Inghilterra, Caterina sviluppò una predilezione per il pittore fiammingo Jacob Huysmans, che la ritrasse in numerosi quadri, preferendolo al più noto pittore di corte Peter Lely. Uno dei suoi ritratti più famosi di Caterina, conservato al Castello di Hillsborough in Inghilterra, la raffigura nelle vesti di Santa Caterina d’Alessandria, con gli attributi canonici della palma del martirio e della ruota dentata, simbolo della sua fede cattolica e della sua devozione alla santa di cui portava il nome.
Il presente ritratto rappresenta la regina in età matura, nuovamente raffigurata a mezzo busto come Santa Caterina d’Alessandria. La regina, ritratta di tre quarti, indossa un abito bianco con una scollatura ornata da una passamaneria ricamata, accompagnato da un manto rosso porpora. Al collo porta un ciondolo a croce e spicca l'orecchino di perla, dettaglio ricorrente nei molti ritratti della sovrana. Il dipinto, databile intorno al 1690, è considerato l’unico della regina in età avanzata. Nel 1823, questo quadro faceva parte della collezione della duchessa di Galliera, Giuseppina di Leuchtenberg, come attestato dal cartellino di provenienza sul retro della tela.