cm. 101x43x43 ca.
Il bronzo, raffigurante
Borea che rapisce Orizia, intreccia virtuosisticamente tre figure in una sorta di complessa spirale: un piccolo Zefiro sdraiato, il giovane ma potente Borea, caratterizzato dalle guance gonfie, suo antico attributo che rimanda alla sua identità di Vento del Nord, e la bella Orizia, figlia di Eretteo, re di Atene. Secondo la mitologia greca, Borea si innamorò di Orizia e, contro la sua volontà, la rapì per portarla in Tracia, dove infine regnarono come re e regina dei venti.
Questo bronzo si basa sul modello preparatorio per una delle quattro sculture monumentali in marmo commissionate da Luigi XIV a Gaspard Marsy e François Girardon (Troyes, 1628 – Parigi, 1715) per decorare gli angoli del giardino progettato da Charles Le Brun (Parigi, 1619 – Parigi, 1690) a Versailles, il Parterre d'Eau, mai completato. Ciascun gruppo scultoreo, composto da tre figure, simboleggiava uno dei quattro elementi: terra, aria, fuoco e acqua. Borea, come rappresentazione del vento del Nord, era il simbolo dell'aria. Poiché il giardino non fu mai realizzato, Luigi XIV ordinò delle riduzioni in bronzo delle opere di Marsy e di Girardon, con lo scopo di formare una coppia per decorare il Salone Ovale nel Palazzo di Versailles. Due copie di entrambe le sculture, realizzati in due dimensioni diverse sono oggi conservate al Getty Center Museum di Los Angeles. Questo bronzo è un bell’esempio delle fusioni successive, piuttosto rare, di questo importante gruppo scultoreo.