Questa curiosa lampada ad olio rientra nella produzione di bronzetti padovani fra il XVI e il XVII secolo.
I primi studi l'attribuivano alla fonderia di Andrea Briosco detto il Riccio (Trento, 1470- Padova, 1532), ma oggi viene ricondotta, come molti altri oggetti simili, a Severo da Ravenna o, più genericamente alla sua bottega.
Sulla scia della riscoperta del mondo classico avvenuta in epoca rinascimentale, riemersero oggetti di uso comune, come le lampade ad olio, spesso caratterizzate da un gusto piuttosto "imbarazzante", ma filologico. Questo genere di lampada è conosciuta in due varianti, l'altra mostra l'uomo accovacciato con la schiena verso l'alto e il fuoco esce dallo stesso sfintere.
Gli "acrobati", così vengono comunemente chiamati questi bronzetti, rientrano fra le produzioni più curiose e rare uscite dalle fonderie padovane fino al XVII secolo.
La lampada qui proposta rientra in quel gusto e mantiene lavorazione e patina di un oggetto veramente coevo a quanto detto in precedenza.
Probabilmente possedeva un anello saldato ai piedi che ne permetteva la sospensione.
Modelli simili in vari musei, fra i quali ricordiamo il Bargello, Firenze, il Bode Museum, Berlino, il Correr, Venezia.
Bibliografia:Leo Planiscig, Andrea Riccio, Vienna, 1927, figg. 200-203.
Giovanni Mariacher, Bronzetti Veneti del Rinascimento, Neri Pozza ed.,Vicenza, 1971, scheda n.79.