Altezza x larghezza x profondità: 8 x 13 x 10 cm. Peso: 785 gr.
L'opera si presenta di forma rettangolare con coperchio trapezoidale; corpo interamente decorato con motivi floreali stilizzati in smalti policromi cloisonné. Chiusura a incastro con cerniera.
Al centro del coperchio, è presente una miniatura dipinta a mano con smalti policromi sottovetro raffigurante una veduta della piazza Rossa di Mosca, riconoscibile per la chiesa di San Basilio, costruita tra il 1555 e il 1561 su ordine dello zar Ivan Il Terribile, e il monumento a Minin e Pozharsky. La chiesa di San Basilio è celebre per i suoi colori vivaci e la sua struttura architettonica a otto cupole principali, di cui la centrale più alta culminante con croce ortodossa dorata, tutte decorate a motivi a spirale, a scacchiera e a righe. La facciata della chiesa, come visibile anche nella rappresentazione a smalti riportata sul cofanetto, è in mattoni rossi e bianchi, con dettagli oro, ed è ricca di archi.
La Piazza Rossa era originariamente chiamata "Trgovaja Ploščad'" (Piazza del Mercato) poiché ospitava un vivace mercato cittadino. Intorno al XVII secolo, il termine "Krasnaya" iniziò a essere usato per indicare la piazza principale, riflettendo la sua importanza e bellezza architettonica. Essa vede la chiesa da un lato e al centro la statua di Minin e Požarskij, ossia Kuz'ma Minin e il principe Dmitrij Požarskij, eroi nazionali che guidarono la resistenza contro gli invasori polacchi nel 1612: Minin, a torso nudo, con il braccio teso in un gesto di incitamento, indica il nemico, mentre Požarskij, in armatura, tiene una spada, come visibile nella scena riportata.
Il cofanetto presenta due manici laterali incernierati a forma di ferro di cavallo e poggia su quattro piedini triangolari anch'essi decorati da smalti policromi.
Punzonato con il marchio polifunzionale per l'argento al titolo di 84 kokoshnik al titolo di 875/1000 in uso a San Pietroburgo, dal 1908 al 1926 con il marchio del laboratorio dei fratelli Grachev (1873-1917) in cirillico con l'aquila imperiale.
Bibliografia:cfr. Goldsmithing and silversmithing XV-XX”, Postnikova-Loseva, p.180 nr.1237
Nel 1873, dopo la morte dell'argentiere Gavriil Petrovich Grachev, i suoi otto figli - Mikhail, Alexei, Grigorii, Simeon, Nikolai, Gavriil, Petr e Ivan - rilevarono l'azienda di famiglia a San Pietroburgo, ribattezzandola Fratelli Grachev, ma adottando il marchio “Grachev” solo nel 1889. Sotto la guida dei fratelli Grachev, l'azienda si guadagnò rapidamente una reputazione per la sua abilità artigianale, producendo non solo gioielli e argenteria di pregio, ma anche smalti e opere scultoree, tutte realizzate negli stili tradizionali russi.
Nel 1886, i fratelli Grachev iniziarono a ricevere commissioni da parte della nobiltà e dei reali europei. L'azienda ottenne il mandato reale del re danese Christian IX e nel 1892 ricevette il mandato imperiale in Russia, rinnovato nel 1901.
I fratelli Grachev ottennero anche numerosi riconoscimenti alle esposizioni internazionali, tra cui una medaglia d'oro e il nastro di San Stanislao all'Esposizione Nordica di Copenaghen del 1888, diverse onorificenze all'Esposizione Colombiana di Chicago del 1893 e il Gran Premio Emblema di Stato all'Esposizione Panrussa dell'Industria e delle Arti di Nizhny Novgorod del 1896.
L'azienda cessò le attività nel marzo 1918, segnando la fine di un'epoca per una delle più celebri aziende argentiere russe.